Archive for gennaio 2009

SI SPOSA COL DIAMANTE DELLA FIDANZATA MORTA

27 gennaio 2009

Secondo quanto riportato da “The London Paper” (http://www.thelondonpaper.com), Alan Hooley, esperto britannico in design di 25 anni, ha deciso che la morte non sarà un ostacolo al suo amore e celebrerà il proprio matrimonio nonostante la fidanzata sia morta 6 mesi fa. Charlotte Simpson, di 21 anni, morì infatti in un incidente automobilistico nell’ottobre scorso. In quel periodo, entrambi avevano deciso di sposarsi e stavano pensando ai dettagli delle nozze. Con infinito dolore Alan ha deciso di portare avanti il desiderio della sua fidanzata e celebrerà il matrimonio davanti a 250 invitati, vestendo di bianco e facendosi portare alla cerimonia dallo stesso carro di cavalli che Charlotte aveva scelto. In effetti, i resti della fidanzata saranno presenti alla cerimonia giacché lo sposo porterà al collo una catena con un diamante proveniente dalle ceneri della defunta Charlotte: un gioiello di  7.500 euro.

Convertono le ceneri di cremazione in diamanti
La persona amata, sul piano poetico, è un gioiello, uno smeraldo di virtuosi riflessi, un diamante la cui pulitura è levigata dall’affetto e dall’attesa dei ricordi. Ma quando l’amato muore, la pietra preziosa dell’amore sparisce ed in molti casi finisce in cenere. Passato lo choc della cremazione, è in questo momento che la scienza e la tecnica permettono di diventare, letteralmente, il diamante che il proprio amato è sempre stato.

In quindici settimane
Questa è la filosofia dell’azienda svizzera Algordanza (http://www.algordanza.it) che sta rivoluzionando il settore funerario con la sua proposta di una nuova forma di sepoltura: convertire le ceneri del defunto in un diamante sintetico. Questa pietra preziosa si estrae dal carbonio che si trova nelle ceneri della persona deceduta.
In circa quindici settimane, il diamante smussato dall’attrito dell’amore e da un investimento che va dai 3.600 euro a poco più di 15.000 euro, dipendendo dalla caratura della preziosa pietra, è una realtà fisica. A tale prezzo ci si assicura che siano i laboratori svizzeri di Algordanza, attraverso un procedimento chimico/fisico, a trasformare le ceneri in carbonio: l’elemento base del diamante. Infine, nel prezzo è compreso anche il taglio e la pulitura del diamante secondo la preferenza della famiglia. I diamanti possono essere trasparenti oppure di un naturale leggero colore azzurro e, su richiesta, è possibile inserire un’iscrizione sul diamante tramite una micro incisione al laser.

Gioiello puro
La cremazione è una pratica sempre più estesa in Europa e ciò implica un maggiore numero di possibili diamanti. Fino ad oggi, aziende americane avevano sviluppato metodi simili ma con l’aggiunta di additivi. E’ stato invece a partire dagli studi sviluppati dall’Accademia delle Scienze di Mosca che si è riusciti a conseguire un processo di purificazione che permette di ottenere un gioiello fatto esclusivamente dalle ceneri di cremazione.

Naturale o sintetico?
I diamanti naturali provengono dalla cristallizzazione del carbonio dopo migliaia di anni di pressione. Alla fine degli anni cinquanta, la General Electric Company sviluppò il primo diamante sintetico sottoponendo la grafite a pressioni e temperature estreme. I diamanti di un defunto seguono un processo simile, ma a partire dalle ceneri.

«Goodbye & Hello: Dialogo con l’aldilà». Mostra dedicata alla vita dopo la morte.

14 gennaio 2009

ein_juwel_von_mensch

ein_juwel_von_mensch

E’ in corso di svolgimento, fino al 5 luglio 2009,  la mostra «Goodbye & Hello: Dialogo con l’aldilà» presso il Museo della Comunicazione di Berna.
La mostra, dedicata alla morte e alla vita dopo la morte, raccoglie oggetti, esperienze ed episodi relativi al contatto con il mondo dei morti. In questo contesto è ospitato anche un Diamante della Memoria Algordanza, ottenuto dalle ceneri di cremazione e rappresentativo del perdurare del legame con la persona cara scomparsa.

Nella mostra sono presenti documenti, anche audio-video, di sicuro fascino ma di altrettanto dubbia validità scientifica, tuttavia, la mostra non ha lo scopo di dimostrare l’esistenza dell’aldilà ma di  testimoniarne le diverse forme di rappresentazione.
L’esposizione è organizzata su tre temi principali:
– la comunicazione dei vivi verso i morti attraverso il coinvolgimento emotivo e la partecipazione al lutto (in questo ambito si può collocare, ad esempio, l’esperienza commemorativa del diamante Algordanza);
– la comunicazione dei morti con i vivi per mezzo di apparizioni paranormali;
– il dialogo tra vivi e morti (ad esempio tramite esperienze medianiche).

La comunicazione dei vivi nei confronti dei morti è sicuramente l’esperienza più comune, quella provata dalla maggior parte delle persone. Quando avviene la perdita di una persona cara è razionalmente difficile rinunciare al “dialogo” con essa. Il funerale e le necrologie, ad esempio, sono ambiti nei quali ci si continua a rivolgere a chi non è più in vita. Parimenti si fa va quando ci si reca in cimitero, si osserva l’urna custodita a casa o si contempla un diamante realizzato con le ceneri; sono tutti luoghi di commemorazione e di comunicazione silenziosa. Quindi, sebbene le varie testimonianze dell’esistenza dell’aldilà ci appaiano spesso tanto infondate quanto inspiegabili, non possiamo negare che nell’esperienza luttuosa di ciascuno di noi vi sia stato un momento di abbandono al bisogno di rivolgersi idealmente alla persona deceduta.